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Immagine del redattoreGidiel Câmara

La Pasqua Cristiana


Pasqua… Tutto il mondo la conosce. Tuttavia, qual è il significato della commemorazione della Pasqua per la maggioranza delle persone nel mondo? Cosa festeggiano? Nelle loro menti c’è un motivo reale per celebrarla? E noi, cristiani, cosa commemoriamo? La nostra Pasqua è stata commemorata con il vero significato biblico?

Per provare a rispondere a queste domande, è importante cercare il significato della Pasqua per i cristiani ed i benefici che essa porta.


La Pasqua è…

1. Un momento di separazione (Liberazione)

Sin dal principio, Dio separò un popolo perché fosse il Suo popolo, che piaccia o no. Lui separò una coppia sposata, con tante limitazioni come le nostre, e fece loro delle promesse che sarebbero state impossibili da mantenere per chiunque al di fuori di Lui (Genesi 12:1-3). Allo stesso tempo promise una discendenza innumerevole, con l’eredità di una terra abbondante e fertile, ma che sarebbe stata schiava e dominata per quattro generazioni.

Accadde alla discendenza di Abramo ciò che Dio aveva detto. Per un periodo di 430 anni, rimasero in Egitto, per la maggior parte del tempo sottomessi ad una dura e severa schiavitù (Esodo 1). Fu in quest’epoca di servitù, di schiavitù, di sofferenza, di angustie, di disperazione, che Dio venne a visitare il Suo popolo con la liberazione. In quel momento, lo Straordinario invase l’ordinario. Dio rischiarò il cielo e scese al fine di liberare il Suo popolo (Esodo 3). E fu con un pugno di ferro, con braccio forte, con grandi e meravigliosi segni, che Dio tolse il Suo popolo da quella terra di schiavitù.

Fu in quel momento che Lui stesso istituì la Pasqua (Esodo 12). Durante l’ultima notte del popolo in Egitto, l’ultima notte da schiavi, gli ebrei dovevano restare in famiglia, mangiando l’“Agnello Pasquale”, e passare il suo sangue sulle porte e sugli stipiti perché non ricevessero la visita dell’angelo che portava la morte.

La Pasqua cristiana è il compimento della promessa di liberazione dalla cattiveria spirituale, di liberazione da quelle manette che fanno diventare l’anima cattiva. Tutto ciò per chi crede nell’Unigenito Figlio di Dio.

2. Un momento di riconciliazione (Adorazione)

La Pasqua cristiana porta con sé il significato di una riconciliazione di Dio con il Suo popolo. Sin dalla Caduta dell’umanità, rappresentata da Adamo, l’uomo aveva visto spezzarsi la sua comunione con Dio, ed aveva iniziato ad avere un disperato bisogno di una riconciliazione. Tuttavia, la disgrazia peggiore, era che non sarebbe mai riuscito a raggiungere una riconciliazione con Dio se essa non fosse partita da Dio stesso. In Genesi, vediamo Dio che si mosse verso l’uomo. Lo stesso Dio provvide i mezzi per questa riconciliazione, coprendo la nudità dell’uomo con la pelle di un animale: sin dal primo peccato Dio stabilì che, per avere una una riconciliazione, sarebbe stata necessaria la morte di un innocente (Ebrei 9:22).

L’agnello divenne la principale offerta, il principale sacrificio affinché l’uomo potesse riconciliarsi con Dio. Secondo la Bibbia, Gesù è il perfetto Agnello Pasquale. Nelle parole di Giovanni Battista, Egli è “l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” (Giovanni 1:29).

La Pasqua cristiana è un momento di riconciliazione. Non che essa avvenga solo in tempi di festa, ma ogni riconciliazione è una “festa di Pasqua”. Gesù fu “sacrificato”, “immolato” durante la festa della Pasqua giudaica. La riconciliazione fu definitivamente compiuta (Efesini 1:7; 2:12-13; Ebrei 9:11-12).

La Pasqua cristiana è un momento di riconciliazione con Dio, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo (Colossesi 1:13-14).

3. Il momento della Resurrezione (Vittoria)

In questa festa, commemoriamo la vittoria della vita. Dopo il sacrificio dell’Agnello Pasquale di Dio, possiamo celebrare la vita in modo definitivo. Egli è morto della nostra morte affinché potessimo vivere la Sua vita (1Corinzi 15:55-57).

Guardando al passato, possiamo vedere che il popolo di Dio era sepolto in Egitto, dominato, oltraggiato, soggiogato, umiliato e reietto. L’Egitto è sempre stato considerato un simbolo di morte spirituale, di sepoltura spirituale, del regno del peccato. Il Faraone ha sempre rappresentato la persona del diavolo, l’imperatore del regno del peccato. Ognuno dei figli di Dio può dire di essere stato prigioniero in Egitto, di essere stato soggiogato dal potere del diavolo. Quando siamo stati chiamati da Dio, eravamo morti nel nostro “Egitto” (Efesini 2:1). Chi dominava sulle nostre vite era il principe della potenza dell’aria (Efesini 2:2), ma Dio ci ha dato vita attraverso l’intermediazione di Gesù Cristo (Efesini 2:1-7).

La Pasqua è il momento di celebrare la vittoria dell’Agnello di Dio sull’impero dell’oscurità. È il momento di celebrare la nostra stessa vittoria in Cristo Gesù (Colossesi 2:13-15).

Il Cristo di Dio è Colui che si presentò a Giovanni sull’Isola di Patmos, dicendo: “… io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades.” (Apocalisse 1:17-18).

Per concludere, la festa della Pasqua, come abbiamo visto, non la lo stesso significato della Pasqua cristiana. I cristiani celebrano la Pasqua perché essa è la principale festa cristiana. Gesù non ha detto ai Suoi discepoli di commemorare la Sua nascita, ma di annunciare la Sua morte (Luca 22:19; 1Corinzi 11:26).

La Pasqua cristiana, dunque, è un momento di festa, in quanto dà a coloro che appartengono a Cristo la Liberazione, la Riconciliazione e la Vittoria.

Rev. Gidiel Câmara

Pastore ausiliare della Oitava Igreja Presbiteriana de Belo Horizonte (BR)

Traduzione Paini Alessia @FedeRiformata.com


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