Da dove viene la parola Osanna? Molto probabilmente, si tratta di una traslitterazione di un’adattazione e traslitterazione greca della versione aramaica di un’esclamazione ebraica, che si trova in Salmi 118:25. In Ebraico è hoshiah na, mentre in Aramaico è hosha na. Il passaggio dall’Aramaico all’hosanna greco è ovvio, nonostante combini due parole, una ebraica e una aramaica, in una sola parola. L’espressione in Ebraico (e in Aramaico) significa, “Salvaci, Signore!” o, almeno, questa è la spiegazione che gli studiosi preferiscono. Sono state offerte varie possibilità riguardo alla sua origine. Una di queste afferma che derivi dall’unione di due parole greche, hos e ana, che significa letteralmente “verso l’alto”, e che dà un senso di esortazione ad innalzare parole di lode. Un’altra proposta sostiene che derivi dalla parola aramaica ushena, che significa “potere”. Queste proposte non sono state abbastanza convincenti per la maggioranza di coloro che hanno approfondito la questione.
Oltre all’originale ebraico del Salmo 118:25, Osanna si trova solo nei passaggi dei Vangeli che narrano l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme (Matteo 21:9, 15; Marco 11:9-10; Giovanni 12:13). Nel Vangelo di Marco, l’utilizzo della parola è immediatamente seguito da una citazione del Salmo 118:26, il che rende ancora più verosimile il fatto che l’espressione Osanna trovi origine nel Salmo 118 (vedi Marco 11:10). Questo termine non appare nella narrazione dell’ingresso trionfale nel Vangelo di Luca.
Significato
O SIGNORE, dacci la salvezza! O SIGNORE, facci prosperare! (Salmo 118:25)
Cosa significa Osanna? Se la parola veramente deriva dal Salmo 118:25, il suo significato è “Salvaci!”, ed è un’affermazione diretta al Signore. Una frase simile che usa lo stesso verbo si trova anche in Geremia 31:7:
[…] "SIGNORE, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele!"
Altre occorrenze dello stesso verbo usato in modo simile si trovano in 2Samuele 14:4 e 2Re 6:26. Tuttavia, nel corso del tempo, l’affermazione ha probabilmente perso gran parte del suo significato originale, trasformandosi in un’espressione generica di lode, come Alleluia. W.D. Davies e Dale C. Allison, nel loro commentario di Matteo, la mettono così: “Inoltre, la Did[aché] 10:6 preserva una preghiera eucaristica in cui ‘osanna’ deve significare ‘lode’ (“Osanna al Figlio di Davide”). Poi, Luca 19:37-38 omette ‘osanna’ e usa ‘lode’.” (La Didaché è un’opera cristiana che appare generalmente nella raccolta di vari scritti del cristianesimo primitivo conosciuta come “I Padri Apostolici.”)
Il lettore moderno dovrebbe intendere l’espressione Osanna come un’esclamazione di lode diretta particolarmente al Messia promesso, che riconosce la Sua Persona e si rallegra nella compiutezza della Sua opera.
Utilizzo
Com’era usata l’espressione Osanna? Ai tempi del Nuovo Testamento, era usata come un’espressione di lode, nonostante la connessione con il Salmo 118 non sembra essersi completamente persa. Il Salmo 118 era parte di quelli che sono conosciuti come i Salmi dell’Hallel (Salmi 113-118). Questi Salmi erano cantati sia in occasione della Pasqua che in occasione della Festa delle Capanne. Molti studiosi ritengono che l’“inno” cantato da Gesù ai discepoli mentre lasciavano il Cenacolo coincidesse proprio con i Salmi dell’Hallel (Matteo 26:30; Marco 14:26). Ancora una volta, questo collega l’utilizzo di Osanna con la parte finale del ministero terreno di Gesù.
Sembra anche che, nel corso del primo secolo, Osanna abbia acquisito connotazioni messianiche. Dunque, le grida della folla implicavano che Gesù era stato riconosciuto come il Messia da molto tempo promesso. La risposta dei Farisei alle grida della folla indica anche che gli scribi e i Farisei avevano compreso le implicazioni messianiche di quei clamori (vedi Matteo 21:15-16; Luca 19:39-40). Il rimprovero di Gesù ai Farisei dimostra che non solo Gesù riconosceva quell’interpretazione messianica, ma ne ha anche dato conferma applicandola a Sé stesso. Rendendo chiara la connessione tra questo evento e la parte finale del ministero di Gesù, è chiaro che gli autori dei Vangeli si aspettino che il lettore ne accetti la conclusione: Gesù è il Messia degli Ebrei, mandato a salvare il Suo popolo.
Applicazione
Per riassumere, il lettore moderno dovrebbe intendere l’espressione Osanna come un’esclamazione di lode diretta particolarmente al Messia promesso, che riconosce la Sua Persona e si rallegra nella compiutezza della Sua opera. L’utilizzo di Osanna nelle liturgie cristiane primitive sostiene questo punto di vista. Quando cantiamo “Osanna” nelle nostre lodi, dobbiamo ricordare il contesto del grande Hallel, in particolare del Salmo 118 e del modo in cui aspetta con gioia l’arrivo del Messia. Dobbiamo anche ricordare l’entrata trionfale di Gesù e le celebrazioni della folla, seppur fugaci. Cantare Osanna dovrebbe anche portarci a lodare il nostro Salvatore messianico con un impegno più profondo, e a pregare che la nostra lode non sia fugace, ma duratura.
Articolo originale: What Does “Hosanna” Mean in the Bible?, copyright year 2024 by Benjamin Shaw, Ligonier Ministries. Used by permission. Tradotto con permesso.
Traduzione italiana Paini Alessia @FedeRiformata.com
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