La Bibbia ci insegna che Dio è uno Spirito Eterno. Lui esiste per tutta l’eternità, è sempre esistito. Non c’è mai stato un momento in cui Dio non è esistito, né ci sarà mai un momento in cui Dio smetterà di esistere. La Bibbia ci dice che, questo Spirito Eterno, onnipotente, onnisciente, onnipresente, di una grandezza tale da non poter essere nemmeno immaginata, è santo. Nel linguaggio biblico, questo significa che questo Dio è puro, perfetto. In Lui non c’è alcuna deviazione, nessun errore, nessuno squilibrio, niente di sbagliato, nessun male, nessun odio, nessuna perversione. La purezza e la perfezione di Dio sono tanto grandi che la stessa Bibbia, quando tenta di spiegarle, deve usare metafore o figure umane per darcene un’idea.
Questo Dio, nella Sua sapienza, che noi non possiamo sondare, nella Sua eternità ha concepito un piano per avere al proprio fianco creature, esseri morali, che conoscessero la differenza tra il bene e il male e che rimanessero volontariamente con Lui, desiderando restare con Lui per adorarlo e servirlo per l’eternità, senza provare a prendere per sé stessi la Sua gloria, perché questo è il rischio di avere esseri in grado di pensare, raziocinare, che hanno una coscienza e sanno distinguere il bene dal male. La tendenza di qualunque essere di questo tipo è di ammirarsi, compararsi e giudicarsi migliori o superiori degli altri.
Ecco il grande dilemma: com’è che questo Spirito Eterno, puro e perfetto, avrebbe potuto portare a termine il Suo piano? La Bibbia non ci rivela il perché, non possiamo spiegarcelo, ma questo Dio, nella Sua sapienza, il Suo potere, la Sua maestà e la Sua gloria, ha permesso l’entrata del peccato nel mondo, ma senza esserne l’autore. Le creature da Lui create, volontariamente, finirono per voltare le spalle a Dio e ad allontanarsi da Lui sperimentando il peccato, rattristando il cuore di Dio e facendo sì che la Sua giustizia e santità determinasse la condanna di questi esseri che Lui stesso aveva creato con questa possibilità di peccare.
Il passo successivo del piano di Dio è stato quello di risolvere la questione del peccato. Come risolvere questo errore, questa separazione da Lui, questa inclinazione a rubare la Sua gloria, che ovviamente non Lo colse di sorpresa, ma che faceva già parte del Suo piano? Il percorso di Dio è sorprendente. Lui stesso divenne uno di noi. Lui venne al mondo, divenne parte della razza umana, nacque dal corpo di una donna, si sottomise al normale processo di crescita dell’essere umano, prese un’anima veramente umana, un corpo veramente umano, passò per le sofferenze, le prove e le tentazioni che attraversano gli esseri umani e sperimentò la morte sulla croce del calvario per coloro che ha deciso di salvare. E proprio poiché era Dio e non c’era in Lui peccato, Gesù Cristo, morendo, acquisì dei meriti di fronte a Dio, diede un saldo positivo a Dio; con quel sacrificio, Gesù ripagò il debito, le colpe di coloro che Lui desidera salvare. Dio si riprese poi Suo Figlio: la morte non poteva dominarlo, perché in Lui non c’era peccato. Così Gesù tornò in cielo.
Tutta questa storia, questa trama cosmica, si ripete in varie tappe. Sin dall’inizio, quando Dio creò la prima coppia di persone nel giardino dell’Eden, Dio stava già puntando al Suo piano. Lo vediamo quando disse che qualcuno della progenie della donna avrebbe schiacciato la testa del serpente, la testa di Satana. Lo vediamo anche quando coprì Adamo ed Eva con pelle di animali proteggendo la loro nudità come conseguenza del peccato. Da quel punto, attraverso la storia che leggiamo nell’Antico Testamento, di volta in volta, Dio ha mostrato al Suo popolo quale fosse il Suo piano.
Quando Lui chiama un popolo all’interno della razza umana, la discendenza di un uomo chiamato Abraamo, Dio si rivela ancor più chiaramente, e istituisce, crea per quel popolo una religione il cui centro è il sacrificio di animali. Dio istituisce dunque un gruppo di uomini, tutti parte della stessa famiglia, i Leviti, per ricordare ogni giorno al popolo di Israele la questione del peccato. In che modo? Prendendo degli animali, che dovevano essere perfetti, senza difetto, e uccidendo quegli animali sopra un altare, facendo scorrere il loro sangue e spargendo quel sangue sul popolo e sul tabernacolo sul quale si trovava l’altare. Anno dopo anno, ogni anno c’era un sacrificio particolare, il sacrificio principale, che avveniva nel Giorno dell’Espiazione. In quel giorno il Sommo Sacerdote entrava nel santuario del Santo dei Santi portando il sangue di un animale perfetto; prima lo spargeva su sé stesso per purificare i suoi peccati e poi lo aspergeva all'interno del santuario, dove confessava i peccati del popolo e chiedeva il perdono a Dio. Questo accadeva tutti gli anni.
L’obiettivo di Dio era quello di dire all'essere umano: “Tu sei un peccatore, e non puoi arrivare a me per il tuo merito. Devi risolvere il problema del peccato per giungere a me, ed esiste solo un modo: si deve sacrificare una vita, il sangue deve essere versato. Solo il sangue versato può pagare il prezzo del peccato.” Era questo il motivo di tutto quel sistema sacrificale degli animali dell’Antico Testamento.
Ma già nell'Antico Testamento era profetizzato, Dio aveva già detto attraverso i profeti, che un giorno quel sistema sarebbe finito, perché era solo un modello del vero sacrificio, finale e definitivo, offerto dallo stesso Dio: quello di Dio, che viene in questo mondo come un Agnello, e si offre sull’altare della croce del calvario per il proprio popolo, spargendo il Suo sangue, che questa volta è sangue umano invece che animale, come pagamento una tantum per il peccato del popolo di Dio. Questo è il Vangelo.
È per questo che questo Dio eterno e immutabile, infinitamente santo, giusto e buono, architettò da tempi immemorabili nel corso della Sua eternità tutto questo dramma cosmico. Questo cammino ci porta alla fine della storia, quando il nostro Salvatore tornerà per portare a termine ciò a cui Lui ha dato inizio, per riunirci e liberarci definitivamente dalla presenza del peccato. Fu questo il messaggio predicato dagli Apostoli di Gesù Cristo sin dall’inizio della Chiesa Cristiana, ed è lo stesso messaggio che noi predichiamo più di duemila anni dopo. È questo il messaggio centrale della Chiesa Cristiana. Non c’è altro Vangelo. Non possiamo essere salvati dalle nostre opere, per le cose buone che pensiamo di poter fare, perché nessuna di esse può ripagare il prezzo del peccato. La salvezza avviene solo attraverso Gesù, e che c’è un solo Dio e un solo Mediatore tra Dio e gli uomini, ovvero Gesù Cristo.
Rev. Augustus Nicodemus Lopes
Chiesa Presbiteriana di Goiania
Tratto da: https://www.youtube.com/watch?v=fZ3PkOu24y0
Traduzione Paini Alessia @FedeRiformata.com
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